Il 28 luglio 2023, l’ARERA ha approvato la Riforma del Dispacciamento Elettrico, che entrerà in vigore nel 2025. Ma cosa significa dispacciamento elettrico e quali sono le novità introdotte?
L’energia elettrica non può essere immagazzinata, quindi deve essere prodotta in tempo reale per soddisfare la domanda di famiglie e imprese. Il dispacciamento elettrico è il processo che garantisce il bilanciamento tra domanda e offerta, assicurando continuità e sicurezza della fornitura.
Questa attività è gestita da Terna, la società italiana che possiede e gestisce la rete di trasmissione nazionale. Il suo compito è monitorare e coordinare:
Fino a pochi anni fa, il dispacciamento elettrico si basava principalmente sul coordinamento delle centrali termoelettriche, attraverso il Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD). In pratica, Terna utilizza l’MSD per approvvigionarsi della quantità di energia necessaria a mantenere l’equilibrio della rete.
Tuttavia, con la crescente diffusione delle energie rinnovabili (soprattutto fotovoltaico ed eolico), il modello tradizionale è diventato meno efficace.
Per adeguarsi alla trasformazione del settore, ARERA e Terna hanno sviluppato un nuovo modello di dispacciamento, che entrerà in vigore con il TIDE (Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico).
Dal 2025, il sistema di dispacciamento sarà più inclusivo, permettendo la partecipazione di:
Il costo del dispacciamento elettrico è incluso nella bolletta della luce ed è una voce variabile della spesa materia energia. Viene calcolato in base ai kWh consumati e serve a coprire i costi di gestione della rete elettrica.
La Riforma del Dispacciamento Elettrico rappresenta un passo avanti per l’integrazione delle energie rinnovabili e una gestione più efficiente e flessibile della rete elettrica. Con l’entrata in vigore del TIDE nel 2025, il sistema energetico italiano diventerà più sostenibile, coinvolgendo un numero maggiore di attori nella gestione dell’energia.
Condividi