
Giu
Cineturismo
Un neologismo per emozioni senza tempo
Vedere qualcosa in tv fa venire voglia di possederla. Questo è un cardine certo del marketing dell’ultimo mezzo secolo. Ma, sdoganati spot e “consigli” palesemente pubblicitari, è oramai provato che il messaggio subliminale è più incisivo.
Chi non ha notato gli occhiali da sole di Tom Cruice in Top Gun, il cocktail bevuto da 007 o le scarpe delle quattro amiche di Sex and City? Ecco, se funziona per gli oggetti da acquistare, ancora meglio sarà per i luoghi da visitare.
E così tra i tour operator fioccano offerte e richieste di visite nei luoghi in cui si sono svolte scene cinematografiche.
Dalla casa dove alloggia “Il Commissario Montalbano”, in Sicilia, alla Via Crucis di “Passione”, nelle strade di Matera. Passando per la spiaggia procidana dove “Il Postino” componeva le sue metafore, fino ai vicoli napoletani percorsi da “I Bastardi di Pizzofalcone” e dal “L’amica geniale”.
Il nostro Paese è ricchissimo di proposte, in quanto scelto ricorrentemente come palcoscenico dei migliori registi internazionali.
Il Cineturismo è un’idea di marketing destinata ad espandersi, e non solo in senso geografico. Già presso alcune facoltà universitarie sono stati avviati dei corsi appositi, dedicati allo studio del nesso imprescindibile tra territorio e arte filmica, e alla relativa divulgazione al pubblico.
Lo scopo di un viaggio è quasi sempre la bellezza, e la cinematografia è un’arte che la comprende, aggiungendovi cultura.