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L’isola del tesoro… energetico!
In tutta Europa sono sempre più frequenti i casi in cui piccole aree territoriali scommettono sull’autonomia energetica. Si tratta di progetti che si basano su fonti rinnovabili, distaccandosi dalla rete centrale, che interviene solo in maniera sussidiaria.
Spicca il caso di Simris, piccolissimo paese svedese, popolato da circa 200 abitanti. Trovandosi nella zona sud della Svezia, quella più soleggiata, gli impianti fotovoltaici hanno dato notevoli soddisfazioni.
L’esperimento, monitorato dalla ricerca Interflex, condotta dall’Unione Europea, consiste nell’integrazione di fonti rinnovabili con una batteria da 800 kW/3200 kWh e un generatore che usa un biodiesel derivato dagli scarti della macellazione, il tutto gestito da una sofisticata centralina elettronica che decide in che direzione devono muoversi i flussi di elettricità, in base a produzione e consumi istantanei e previsioni meteo.
Col diffondersi di queste “isole energetiche”, in un futuro abbastanza vicino sarà possibile pensare all’eventualità di scambio di elettricità tra produzioni autonome, quindi, senza più ricorrere all’aiuto della rete centrale. Questo costituirebbe anche una fonte di reddito per le comunità maggiormente produttive.
E poi, vogliamo mettere il gusto di consumare ciò che noi stessi produciamo, in maniera sostenibile e pulita?
Resta ancora da delineare una normativa fiscale valida, e da realizzare piattaforme digitali in grado di gestire queste novità.
Il tesoro batte già sui nostri tetti, soffia sulle colline e agita i mari. Sta a noi catturarlo, e così arricchire, sostenibilmente, la nostra “isola”.