Published On: 12 Ottobre 2023Categories: FAQ

Cosa succede se si paga una bolletta in ritardo?

Se ci dimentichiamo di pagare una bolletta della luce o del gas, accade che, qualche giorno dopo la scadenza, il fornitore ci invierà una raccomandata contenente il sollecito di pagamento. Qui troveremo riportato il termine ultimo per saldare, le modalità a carico del cliente per comunicare l’avvenuto pagamento e, in più anche i costi legati all’ eventuale sospensione del servizio e alla sua riattivazione.

La bolletta pagata in ritardo prevede il pagamento degli interessi di mora, calcolati in base ai giorni di ritardo e in base al tasso di riferimento fissato dalla BCE maggiorato del 3,5%. Il fornitore ha anche il diritto a richiedere il pagamento delle spese postali relative all’invio del sollecito, a meno che l’utenza non sia del mercato libero, in questo caso il venditore può richiedere solo gli interessi di mora più le spese previste come da contratto.

Quanto detto sugli interessi di mora riguarda però soltanto i cattivi pagatori, cioè da chi negli ultimi 365 giorni ha pagato almeno due bollette in ritardo, anche se non consecutive.

Per i buoni pagatori, cioè per chi è sempre stato in regola con i pagamenti, le regole sono un po’ diverse. In questi casi infatti per i primi 10 giorni bisogna pagare soltanto il tasso di interesse legale.

QUANTO TEMPO C’È PER PAGARE LA BOLLETTA DOPO IL SOLLECITO?
All’interno del sollecito di pagamento, il fornitore deve indicare chiaramente il termine ultimo per saldare la bolletta non pagata relativa alla fornitura, sempre specificando la data da cui questo termine è calcolato

Il termine ultimo non può essere inferiore a:

  • 20 giorni solar ise viene calcolato dall’emissione della raccomandata da parte del venditore;
  • 15 giorni solari, se è calcolato dall’invio della raccomandata da parte del venditore;
  • 10 giorni solari, quando viene calcolato dalla ricevuta di avvenuta consegna al cliente finale della comunicazione di costituzione in mora trasmessa tramitePEC.

La raccomandata deve indicare, oltre alle modalità di comunicazione del pagamento, anche il termine oltre il quale, in caso di mancato pagamento, il venditore invierà al distributore la richiesta di sospensione della fornitura. E’ probabile che prima della sospensione diretta venga applicata una riduzione della potenza, fino al 15% della potenza disponibile. In questo modo è possibile utilizzare alcune apparecchiature elettriche indispensabili per non avere troppi disagi e provvedere al saldo dopo 15 giorni di riduzione della potenza, se il cliente continua a non pagare, la fornitura viene sospesa.

COME PROCEDERE SE C’È STATA LA SOSPENSIONE DELLA FORNITURA PER MOROSITÀ?
Qualora sia stata sospesa la fornitura in seguito a una bolletta non pagata della luce o del gas, e si voglia procedere a una riattivazione, per prima cosa bisogna saldare quanto ancora in sospeso e poi inviare la richiesta di riattivazione al fornitore, insieme alla prova dell’avvenuto pagamento.

Il venditore, una volta ricevuta l’attestazione di pagamento, è tenuto ad inviare la richiesta di riattivazione della fornitura al distributore il giorno stesso, salvo il caso in cui la documentazione arrivi dopo le ore 18 di un giorno feriale. Il distributore dal canto suo deve riattivare la fornitura entro un giorno feriale dalla data di ricevimento della richiesta da parte del venditore.

Nel caso in cui la fornitura viene riattivata oltre il tempo previsto, il cliente ha diritto a un indennizzo automatico, pari a:

  • 35 euro per riattivazioni eseguite entro il doppio del tempo previsto
  • 70 euro entro il triplo del tempo previsto
  • 105 euro , se viene superato il triplo del tempo previsto.

Per chi è nel mercato libero, paga solo il contributo fisso 26,76 euro (ridotto del 50% quando c’è un contatore telegestito) più l’eventuale addebito dei costi per la prestazione commerciale come indicato nei singoli contratti. Per chi, invece, è nel servizio di maggior tutela, oltre al contributo fisso di 26,76 euro dovrà pagare 23 euro per oneri amministrativi per la riduzione di potenza o per la sospensione della fornitura e altri23 euro, sempre di oneri amministrativi, per il ripristino della potenza o per la riattivazione della fornitura.

COME RISPARMIARE SU LUCE E GAS?

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