Published On: 1 Agosto 2021Categories: News

Se il fotovoltaico soffre il caldo…

Articolo di Ilaria Fusco

Se è naturale che il maggiore irraggiamento che batte sui pannelli fotovoltaici ne assicura l’elevata produzione energetica, è anche vero che l’efficienza dei moduli diminuisce con l’eccessivo aumento della temperatura.

Diversi sono i metodi di raffreddamento attualmente utilizzati, ma alcuni hanno consumi antieconomici.
Il problema riguarda soprattutto i paesi molto caldi, come l’Arabia Saudita, dove, presso l’Università del King Abdullah per la Scienza e la Tecnologia (Kaust), è stato elaborato un dispositivo refrigerante che utilizza le proprietà naturali del clima.

Si tratta di un gel che raffresca i pannelli catturando l’acqua presente nell’umidità dell’aria.
Nelle ore notturne un materiale essiccante a base di cloruro di calcio cattura il vapore acqueo dall’aria umida, immagazzinandolo nel gel sotto forma di liquido. Il sistema è strutturato con dei nano-tubi di carbonio che, durante il giorno, assorbono il calore solare dal pannello, trasferendolo all’acqua; quest’ultima si ritrasforma in vapore e torna nell’aria.

Si tratta quindi di un impianto autosufficiente che non ha bisogno di alcuna alimentazione esterna, ed è anche facilmente applicabile al retro dei pannelli solari già esistenti.
L’esperimento scientifico ha dimostrato un aumento di oltre il 20% dell’efficienza energetica precedentemente prodotta.

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