I sentieri del brivido

Articolo di Ilaria Fusco

Nelle giornate di fine ottobre, in tante zone, in tutto il mondo, si celebra la memoria di chi non c’è più.

MA LUNGI DA NOI PENSARE CHE SI TRATTI DI GIORNI TRISTI!

Se americani e anglosassoni ci hanno insegnato ad intagliare zucche e preparare dolcetti, in Italia le tradizioni legate alla prima settimana di novembre non sono da meno.

Perché allora non approfittare dei giorni di festa di Ognissanti per scoprire il volto dark della nostra penisola?

Gli amanti delle isole scopriranno che nell’entroterra siciliano e sardo la notte tra il primo e il due novembre i bambini aspettano doni dalle anime dei propri cari defunti.

Nelle campagne laziali i contadini erano soliti organizzare delle ricchissime cene con la regola di lasciare lampade accese e cibo sul tavolo affinché gli spiriti dei propri parenti, tornati a casa per una sola notte, si rifocillassero.

Alcune usanze si sono perse nel tempo, altre si sono rafforzate. Triora, in Liguria è conosciuto come il paese delle streghe. E proprio qui ogni halloween viene eletta miss strega dell’anno, ovvero, la partecipante che indossi il costume più eccentrico e innovativo rigorosamente realizzato con le proprie mani.

Si moltiplicano i tour culturali con tema esoterico per adulti e bambini. Napoli, regina del culto esoterico, offre percorsi guidati nei vicoli del centro storico, tra palazzi antichi (e, così pare!) infestati dai fantasmi, tra questi, Palazzo San Severo e Palazzo Penne.

A Torino si passeggia dalla fontana in cui parrebbe raffigurato Lucifero (Piazza dello Statuto), verso il Portone del Diavolo…

Gli appassionati di castelli e leggende noir troveranno soddisfazione con un giro in Umbria o in Toscana. Qui, presso i secolari manieri, adulti e bambini verranno accompagnati a lume di candela ascoltando le storie degli spiriti di cavalieri e dame medievali.

In valigia non dovranno mancare: cappello nero a punta, una torcia, una buona dose di ironia, della cioccolata e, (per chi non lo fosse più), tanta voglia di tornare bambini, per spaventarsi davvero, almeno un po’!